Salute

Invecchiamento: recenti progressi nella ricerca e nei farmaci

Pubblicato il19 Giugno 2025 Lettura 25 min

Il fenomeno mondiale dell’invecchiamento ha comportato una moltitudine di patologie croniche legate all’età, che vanno dal cancro e dalle malattie neurodegenerative alle malattie cardiovascolari e al diabete di tipo 2.1Benhamú, B., Martín-Fontecha, M., Vázquez-Villa, H., López-Rodríguez, M. L., & Ortega-Gutiérrez, S. (2022). New trends in aging drug discovery. Biomedicines, 10(8), 2006. https://doi.org/10.3390/biomedicines10082006 Queste affezioni contribuiscono non solo in modo significativo agli anni vissuti con disabilità, ma rappresentano anche cause principali di morbilità e mortalità. Una volta riconosciuto l’invecchiamento come il principale fattore di rischio per queste malattie croniche, diventa evidente la necessità di sviluppare interventi volti a rallentare questo processo. L’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che le malattie croniche non trasmissibili rappresentino una parte sostanziale dei decessi nel mondo, sottolineando così la necessità di affrontare l’invecchiamento per alleviare il peso sociale ed economico causato da queste malattie.2Benhamú, B., Martín-Fontecha, M., Vázquez-Villa, H., López-Rodríguez, M. L., & Ortega-Gutiérrez, S. (2022). New trends in aging drug discovery. Biomedicines, 10(8), 2006. https://doi.org/10.3390/biomedicines10082006

La ricerca sull’invecchiamento è diventata una fonte preziosa per la scoperta di farmaci. L’ipotesi secondo cui un farmaco efficace contro l’invecchiamento dovrebbe esserlo anche contro alcune malattie legate all’età è diventata un principio guida. L’interconnessione tra l’invecchiamento e diverse malattie spinge i ricercatori a esplorare interventi che mirano ai meccanismi fondamentali dell’invecchiamento.3(6) Aging Research in Pharma and the world’s largest aging research and drug discovery Conference | LinkedIn. (n.d.). https://www.linkedin.com/pulse/aging-research-pharma-worlds-largest-drug-discovery-alex-zhavoronkov/

Il campo della ricerca sull’invecchiamento e dello sviluppo di farmaci (R\&S) ha incontrato diverse sfide importanti. In questo articolo, Alcimed esplora tre delle principali sfide e mette in luce i più recenti progressi nella ricerca sull’invecchiamento e nello sviluppo di farmaci.

Quali sono le principali sfide della ricerca sull’invecchiamento e l’R&S di farmaci?

Sfida n°1: Comprendere la complessità dell’invecchiamento

L’invecchiamento è un processo complesso influenzato da una combinazione di fattori ambientali ed endogeni. Nel corso della vita di un individuo, varie esposizioni ambientali contribuiscono a una diminuzione della capacità del corpo di riparare i propri danni cellulari. Sebbene gli scienziati abbiano fatto progressi nell’identificazione delle caratteristiche dell’invecchiamento, resta un bisogno costante di comprendere meglio i cambiamenti molecolari, cellulari e fisiologici complessi ad esso associati.1Benhamú, B., Martín-Fontecha, M., Vázquez-Villa, H., López-Rodríguez, M. L., & Ortega-Gutiérrez, S. (2022). New trends in aging drug discovery. Biomedicines, 10(8), 2006. https://doi.org/10.3390/biomedicines10082006 Decifrare queste complessità è essenziale per sviluppare interventi mirati in grado di rallentare o invertire efficacemente il processo di invecchiamento.

Sfida n°2: Progettare e condurre sperimentazioni cliniche adatte ai pazienti geriatrici

Lo sviluppo di farmaci per i pazienti geriatrici presenta numerose sfide. Le persone anziane soffrono spesso di più comorbidità, il che complica l’attuazione di un trattamento universale che miri a una sola malattia. Le sperimentazioni cliniche incontrano inoltre difficoltà nella valutazione dei risultati funzionali, che sono essenziali per comprendere come gli interventi influenzino il benessere generale delle persone anziane.2Benhamú, B., Martín-Fontecha, M., Vázquez-Villa, H., López-Rodríguez, M. L., & Ortega-Gutiérrez, S. (2022). New trends in aging drug discovery. Biomedicines, 10(8), 2006. https://doi.org/10.3390/biomedicines10082006. De plus, l’exclusion des individus fragiles des essais limite non seulement la généralisation des résultats, mais prive aussi la population qui a le plus besoin de nouvelles options thérapeutiques liées au vieillissement3Benhamú, B., Martín-Fontecha, M., Vázquez-Villa, H., López-Rodríguez, M. L., & Ortega-Gutiérrez, S. (2022). New trends in aging drug discovery. Biomedicines, 10(8), 2006. https://doi.org/10.3390/biomedicines10082006 Inoltre, l’esclusione degli individui fragili dalle sperimentazioni limita non solo la generalizzazione dei risultati, ma priva anche la popolazione che ha più bisogno di nuove opzioni terapeutiche legate all’invecchiamento. Superare queste sfide richiede un approccio più inclusivo e adeguato alle sperimentazioni cliniche, che rifletta le reali complessità della salute geriatrica.

Sfida n°3: Far riconoscere le patologie legate all’invecchiamento dagli enti regolatori

Un ostacolo importante nella ricerca e nello sviluppo di farmaci contro l’invecchiamento risiede nel quadro normativo. Molte patologie associate all’invecchiamento non sono ufficialmente riconosciute dagli enti regolatori, il che solleva incertezze circa l’accettazione delle indicazioni proposte.4Evans, W. J. (2010). Drug discovery and development for ageing: opportunities and challenges. Philosophical Transactions of the Royal Society B Biological Sciences, 366(1561), 113–119. https://doi.org/10.1098/rstb.2010.0287. Les critères de reconnaissance d’une affection, définis par des agences comme la FDA, manquent souvent de directives claires en ce qui concerne les problèmes liés à l’âge5Evans, W. J. (2010). Drug discovery and development for ageing: opportunities and challenges. Philosophical Transactions of the Royal Society B Biological Sciences, 366(1561), 113–119. https://doi.org/10.1098/rstb.2010.0287 I criteri di riconoscimento di una patologia, definiti da agenzie come la FDA, spesso mancano di linee guida chiare riguardo ai problemi legati all’età. Questa sfida normativa complica il processo di approvazione dei farmaci destinati alle patologie comuni nei pazienti geriatrici. Colmare questa lacuna richiede sforzi per stabilire linee guida più chiare e criteri di riconoscimento adatti alle specificità dei problemi di salute legati all’età.

Nonostante queste numerose sfide, la ricerca sull’invecchiamento nel campo dello sviluppo di farmaci ha fatto notevoli progressi negli ultimi anni, sostenuta da una migliore comprensione della biologia dell’invecchiamento, innovazioni tecnologiche e nuovi approcci alla scoperta di farmaci.


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4 esempi dei più recenti progressi nella ricerca sull’invecchiamento e nella scoperta di farmaci

Esempio n°1: La gero-scienza e il targeting dei meccanismi dell’invecchiamento

I recenti progressi nella ricerca sull’invecchiamento hanno permesso di stabilire dodici caratteristiche interdipendenti dell’invecchiamento, tra cui l’instabilità genomica, l’accorciamento dei telomeri, le alterazioni epigenetiche, la perdita di proteostasi, l’autofagia deficitaria, la deregolarizzazione della percezione dei nutrienti, il malfunzionamento mitocondriale, la senescenza cellulare, l’esaurimento delle cellule staminali, l’alterazione della comunicazione intercellulare, l’infiammazione cronica e la disbiosi.6Evans, W. J. (2010). Drug discovery and development for ageing: opportunities and challenges. Philosophical Transactions of the Royal Society B Biological Sciences, 366(1561), 113–119. https://doi.org/10.1098/rstb.2010.0287 Questa scoperta ha permesso di comprendere meglio i meccanismi biologici alla base dell’invecchiamento. La gero-scienza, un campo interdisciplinare che studia il legame tra invecchiamento e malattie croniche, mette in evidenza l’invecchiamento come bersaglio di interventi terapeutici. Comprendendo questi meccanismi fondamentali, i ricercatori sperano di sviluppare farmaci in grado di contrastare l’accumulo di danni legati all’età.7Picca, A., & Marzetti, E. (2023). Advancements in Anti-Aging Treatment development. International Journal of Molecular Sciences, 24(10), 8515. https://doi.org/10.3390/ijms24108515

Esempio n°2: Le scoperte genetiche e la longevità

Gli studi genetici sulle mutazioni di perdita e guadagno di funzione hanno permesso di identificare geni essenziali per il controllo della longevità. Ad esempio, la sovraespressione del gene CISD2 (CDGSH iron-sulfur domain 2) sembra promettente per migliorare le patologie legate all’età, suggerendo che un’attivazione farmacologica di CISD2 in età avanzata potrebbe favorire la longevità.8Picca, A., & Marzetti, E. (2023). Advancements in Anti-Aging Treatment development. International Journal of Molecular Sciences, 24(10), 8515. https://doi.org/10.3390/ijms24108515 Queste scoperte genetiche forniscono bersagli preziosi per lo sviluppo di farmaci destinati a prolungare un invecchiamento in buona salute.

Esempio n°3: I “biomarcatori IA” e la scoperta di farmaci

L’integrazione degli algoritmi di intelligenza artificiale (IA) nella ricerca sull’invecchiamento ha rivoluzionato il settore. L’IA consente di sviluppare predittori dell’età e biomarcatori, offrendo così nuove possibilità per analizzare diversi tipi di dati.9Picca, A., & Marzetti, E. (2023). Advancements in Anti-Aging Treatment development. International Journal of Molecular Sciences, 24(10), 8515. https://doi.org/10.3390/ijms24108515 L’IA nel campo dell’invecchiamento aiuta a identificare caratteristiche chiave e potenziali bersagli farmacologici. La sua integrazione rafforza la credibilità e l’importanza delle biotecnologie orientate alla longevità nell’industria farmaceutica.

Esempio n°4: Gli interventi mirati contro patologie specifiche

I recenti progressi nei trattamenti anti-età pongono l’accento su strategie mirate per le patologie associate all’invecchiamento. Ad esempio, alcune ricerche esplorano i meccanismi comuni tra il diabete di tipo 2 e la malattia di Alzheimer, suggerendo interventi in grado di trattare simultaneamente entrambe le patologie.10Kamal, M., Priyamvada, S., Anbazhagan, A., Jabir, N., Tabrez, S., & Greig, N. (2014). Linking Alzheimer’s disease and Type 2 diabetes mellitus via aberrant insulin signaling and inflammation. CNS & Neurological Disorders – Drug Targets, 13(2), 338–346. https://doi.org/10.2174/18715273113126660137

Le aziende private investono massicciamente nella ricerca sull’invecchiamento, creando così numerose opportunità commerciali. La popolazione mondiale sta invecchiando, con un numero di persone di 65 anni e più che dovrebbe raddoppiare entro il 2050.11https://www.un.org/development/desa/dspd/wp-content/uploads/sites/22/2023/01/2023wsr-chapter1-.pdfI fondi di venture capital (come Longevity Venture Partners), le aziende biotecnologiche (come BioAge Labs) e i giganti della tecnologia, come Google (tramite Calico) e Jeff Bezos (tramite Altos Labs), investono in questo settore.12Jimenez, D., & Jimenez, D. (2021, September 16). Billionaires are betting on anti-ageing research, but can ageing really be cured? Pharmaceutical Technology. https://www.pharmaceutical-technology.com/features/billionaires-anti-ageing-research/ Anche i grandi attori dell’industria farmaceutica si stanno impegnando per ampliare la loro offerta e affrontare i meccanismi alla base dell’invecchiamento coinvolti in malattie come l’Alzheimer e il diabete.

Sebbene le sfide persistano, sarà essenziale tenere conto della natura multifattoriale dell’invecchiamento, incoraggiare sperimentazioni cliniche più inclusive e navigare nei quadri normativi per far progredire il settore. Gli sforzi collaborativi tra aziende farmaceutiche, biotecnologiche e di consumo, come si può osservare attraverso iniziative quali la conferenza Aging Research and Drug Discovery, testimoniano un impegno chiaro nel fare della ricerca sull’invecchiamento una priorità.13ARDD 2025. (n.d.). https://agingpharma.org/

In conclusione, la convergenza tra ricerca all’avanguardia, innovazioni tecnologiche e impegno nella comprensione dell’invecchiamento apre prospettive promettenti. Alcimed può aiutarvi ad affrontare queste sfide e ad anticipare le tendenze emergenti. Non esitate a contattare il nostro team!


Informazioni sull’autore,
Mikka, Consulente all’interno del team Salute di Alcimed in Germania.

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